Marica – Monte Piezza

Marica: un nome che nel mio immaginario è associato alla figura di una fanciulla adolescente, lineamenti non ancora del tutto maturi, non appariscente ma indubbiamente bella. Soprattutto molto delicata, volubile e talvolta scontrosa. Contorni che secondo me ben si addicono alla via che porta questo nome aperta sulla sud del monte Piezza nel settembre 2014.

Trovo per caso le informazioni su questa nuova realizzazione mentre raccatto in rete una relazione della più nota Cattoalcolisti; risparmio le considerazioni del tutto personali sul perché propongo al Gilla proprio questa salita (per noi inusuale) invece delle numerose in val di Mello che ancora non abbiamo fatto, ma di fatto la strategia pare aver funzionato e ci troviamo per un’infrasettimanale su placca, con in tasca un piano B di riserva in caso di ribattuta al primo tiro duro.

L2, dalla prima sosta: "Basta cazzate!"

L2, dalla prima sosta: “Basta cazzate!”

Iniziamo col dire che la via ha il suo senso di esistere, è bella anche se non indimenticabile e a noi è piaciuta molto, ci siamo pure divertiti ma …ma… ma… qualche peccatuccio forse già ce l’ha, probabilmente è il peccato originale di non essere in val di Mello e non godere della stessa qualità e continuità di roccia o forse è l’impressione che in un paio di punti la linea di chiodatura andrebbe meglio sistemata e bonificata; però non siamo né forti né placchisti quindi le critiche su questo aspetto suonerebbero un po’ come le impressioni di un serial cazzaro forumista.

Secondo commento: la via è ecosostenibile e approvata sotto l’aspetto dell’impatto ambientale cosa che di questi periodi di expo attira sempre i consensi. Massimo risparmio energetico (fix da 8mm) e di materiali (5 o 6 fix massimo per tiro), piastrine riciclate e brunite così che sono ben mimetizzate col granito nero e non disturbano l’occhio dello scalatore, lunga abbastanza da dovere portare una buona riserva d’acqua nello zaino, assolutamente non monotona ma alterna tratti con lame e fessure ad altri con placche ricche di microtacche pur lasciando l’aderenza a farla da padrona (a fine maggio e nonostante un leggero venticello la temperatura alle suole dopo 7 tiri avrebbe richiesto una mescola bridgestone più resistente).

La via è logica, certamente è stata chiodata dal basso, quindi gran pacche sulle spalle ai chiodatori! e dove c’è una minima parvenza di poter sfruttare le fessure la roccia è stata lasciata intatta per il divertimento dei ripetitori, fatto salvo i tratti oggettivamente scabrosi per la precarietà delle lame dove il fix è doveroso per la sicurezza.
Devo però ammettere che la mia vista peggiora e ancor peggio diventa quando arrivo in sosta in carenza di ossigeno dopo 50m di tiro, infatti è la prima volta che vedo maillon-rapides alle soste dalle dimensioni di orecchini per bambole: per riuscire a centrare l’anello dovevo strizzare gli occhi come per passare il filo nella cruna dell’ago. Forse sono i residui di vecchi giocattoli appartenuti alla giovinetta Marica di cui all’inizio. Mi scuso per non averne lasciato uno dei miei, ci ho provato ma due assieme nella stessa piastrina non ci stavano.

MARICA – 400m, 6C (6A+/B obbl.), III/RS2+, corde 2x50m obbligatorie, stoppers BD 1-9, friends micro e medi fino a C4 #2 (giallo)
Per raggiungere l’attacco si segue il sentiero come per Cattoalcolisti, e subito dopo il traverso su roccia si segue la traccia in discesa verso dx ben visibile e con ometti che in breve tempo dopo circa 100m arriva in uno spiazzo in corrispondenza di un gruppo di tre betulle sotto una placca nera. Se siete sfortunati come Mario e Giovanna potreste incappare in due come noi che si avviano lenti in processione.

L1: salire con allegria e spensieratezza lungo il bordo destro della placca scura (primo fix visibile a 5/6 metri da terra) poi per facili gradoni sino alla comoda terrazza alla base della gran placca. (5B/C, 40m, 3 fix, noi ci aggiungiamo un C4 #1 rosso tanto per fargli prendere aria)

L2: da qui, ci diciamo, stop con le cazzate si sale e basta, oppure si farà alla maniera di Baglioni. La sequenza dei fix è evidentissima, la linea di salita lo è un po’ meno perché è necessario muoversi alla ricerca della miglior sequenza di appoggi e tacchette; attenzione a qualche lametta friabile ma nel complesso è uno dei tiri meglio chiodati. Gran numero da funambolo quando mi si sbriciola tra le dita una scaglia e nel perdere l’equilibrio eseguo una planata bloccando a due mani su una tacca poco a sinistra, sicuramente il mio angelo custode ha visto e provvisto facendola apparire per non vedermi incendiato come la cometa del presepe. Applausi e urla dal pubblico non pagante in sosta sotto. Tiro magnifico. (6B+, 35m, 5 fix, metto 1 alien nero su brutta fessura rovescia utile solo per il morale, meglio un offset)

Seconda lunghezza di corda

Seconda lunghezza di corda

L2, Paolo verso la sosta tallonato da Mario

L2, Paolo verso la sosta tallonato da Mario

Partenza di L3 con la ghigliottina che aspetta sopra la sosta

Dalla sosta S2 con la ghigliottina che aspetta sopra la testa

L3: rimontare con decisione un netto appoggio per due piedi poco sopra la sosta, da qui rinviare il primo fix al solito mai troppo vicino; un piccolo allungo e afferrare il bordo inferiore della lama a foglia. Attenzione cari amici: ho detto “afferrare” non “tirare” perché ricordate che siete in presenza di una fanciulla delicata: quando inizierete a risalire la lama flette un po’ e chi sta in sosta forse vedrà piovere dall’alto la sabbiolina incollata sotto la lama. Voi potrete invece continuare la marcia ancora qualche metro tamburellando apprezzandone il suono sordo, diffondendo i lugubri vaticini: prima o poi arriverà il bruto multiproteinico che se la porterà di sotto per ricordo. Passato il secondo fix c’è il movimento astuto e di equilibrio che da’ il grado al tiro: ho chiesto l’aiuto da casa e me l’hanno dato (giusto) ma non gli ho dato retta, quindi ci ho messo un riposino e sarò rimandato a settembre. Tiro psicologico ed estetico, chissà se è stampata la data di scadenza? (6C, 45m, 6 fix)

"Dica trentatrè" (ph. M. Vannuccini)

“Dica trentatrè” (ph. M. Vannuccini)

L3, a tambur battente verso la seconda lama (ph. M. Vannuccini)

L3, a tambur battente verso la seconda lama (ph. M. Vannuccini)

L4: in diagonale verso destra su placca abbattuta ed erbosa, poi movimento delicato in aderenza che porta alla sosta su comodo terrazzo con alberi. (5C, 40m, 4 fix)

L5: riporto testualmente “dai che ora si galoppa veloce fino alla fine”; invece entrata con movimento sprotetto un po’ verso sx sul muro verticale sopra la sosta, poi un paio di movimenti delicati e insidiosi a guadagnare il fix successivo e infine più facile fino in sosta. (6A/+, 50m, 5 fix, 1 alieno verde tra la sosta e il primo fix). Da qui traversare su traccia in discesa verso dx (faccia a monte), attraversare una placca facile (fix) e raggiungere l’inizio della seconda parte della via (placchetta arancione di sosta).

Insidia

L5, insidia dietro l’angolo

L6: qui la relazia dice di salire la placca passando a sx dello spit di sosta, invece dopo aver passato il primo fix la vedo più semplice stando a destra prendendo un piccolo ginepro (ci sta bene un cordino) e poi proseguendo facilmente verso sinistra saltando il secondo fix; la seconda metà del tiro passa prima su filo di spigolo poi nella placca di dx e a briglie sciolte si guadagna la sosta su terrazzino erboso a sx. (5C, 40m, 4 fix, ci butto 1 stopper prima dell’ultima protezione giusto per non tornare ad abbracciare il ginepro)

Partenza di L7: ah però!

Partenza di L7: ah però!

A questo punto si registrano segni di cedimento nell’equilibrio psicologico del compagno P. che da tempo ha esaurito le scorte d’acqua e muove i piedi come le salsicce sulla graticola. Al termine del tiro successivo, nella figura del compagno P. vidi e conobbi l’ombra di colui che fece per viltade il gran rifiuto.

Verso la sosta di L6 arriva il ragazzo dell'acqua

Prossimo alla sosta S6 arriva anche il ragazzo dell’acqua

L7: uscita dalla sosta verso sinistra con la prima protezione a 6/7 metri dal piano di rullaggio, ma qui la fessura si protegge bene anche se andrebbe un poco ripulita. Breve muretto verticale, per forzuti che bloccano basso e piede alto sopra le anche, seguito da bellissimo ancorché breve fessurino di dita. (6A, 50m, 4 fix, ottima proteggibilità a seconda dei gusti, noi abbiamo apprezzato un C4 #2 giallo e 1 stopper)

L8: forse il tiro più bello tra quelli fatti, si spera che a questo punto i vostri piedi siano meno in sofferenza di quanto lo furono i nostri. Di corsa a guadagnare il primo fix prima del muretto verticale (allungare molto la protezione) poi alzarsi delicatamente fino a prendere la lama di destra da cui si riesce a moschettonare il secondo fix; ora: non sono molto sgamato con le tecniche di ristabilimenti sulle placche ma certamente i successivi trucchi usati per rimettermi in assetto sopra il muro non sono quanto mi aspetto da un 6A+ con l’ultima protezione ben sotto i piedi; sicuramente ho sbagliato qualcosa, lascio a voi risolvere il quiz. L’unica cosa certa è che dopo aver passato questo fix è probabile uno smarrimento alla ricerca della direzione giusta, se sbagliate … sono cazzi. Seguo comunque un bellissimo e impegnativo fessurino di dita che mi porta ben alto con i piedi sopra l’ultimo fix, e in posizione non proprio comoda riesco a piazzare in vicina successione due solide protezioni che danno tranquillità. Puntare all’albero a destra, raggiunto il quale vi troverete a sbattere contro l’agognato e a lungo cercato fix. Respiro profondo e poi via di nuovo a cercare il facile; la soluzione che ho scelto m’ha portato ancora verso destra per pochi metri e poi alzandomi a guadagnare il limite inferiore di una lama rovescia con possibilità di infilarci un ottimo friend ma attenzzzzzione! c’è una padella 30x30cm che viene sollevata e pronta a venir scardinata dalle camme: dunque cercate altrove oppure dal fix precedente puntate dritti per dritti ancora lungo la placca fino al fix successivo, da qui facilmente alla sosta. (6A+/B, 50m, 5 fix + un santino in tasca che funzioni molto bene, noi non l’avevamo e ci siamo affidati a 1 alien giallo, 1 stopper, 1 alien nero)

Bei 15m dal primo fix verso la sosta... (se ci sta su Stomaco Peloso perchè non farlo anche al Piezza?)

Bei 15m tra primo fix e la sosta… (se è ok su Stomaco Peloso perchè non farlo anche al Piezza?)

L8, dopo la rimonta del muro 1 fix, poi il nulla all'orizzonte. Puntare all'albero in alto in centro alla placconata.

L8, dopo il quiz “lama o non lama?” (1 fix sopra il ristabilimento), il nulla all’orizzonte: puntare all’albero in alto al centro della placconata.

L9/L10: il menu alla carta riserva ancora un tiro molto bello (l’ultimo, 6A) ma la linea va obliquando ora molto verso destra. Ormai prosciugati e attardati ci caliamo da S8 risparmiando 2 delle 10 doppie di calata.

Sicuramente una salita validissima e di soddisfazione, da fare riempiendo l’intera giornata.

via Marica – Relazione (Climberland)

 

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