Quando arrivai negli USA quasi un anno fa, all’aeroporto di Salt Lake City notai un cartellone di promozione turistica che recitava “Benvenuti sulle montagne con la neve più bella del mondo”. “Ecco!” ho pensato. “La solita megalomania degli americani”.
Ho continuato a pensarlo per tutta la torrida estate successiva, ma non avevo collegato che il tratto distintivo del luogo è il clima MOLTO secco. Questa meravigliosa caratteristica, che in estate permette di vivere sereni anche a temperature che arrivano a 40 gradi, in inverno fa sì che la neve – incredibilmente abbondante – rimanga estremamente asciutta e quindi poco compatta e molto leggera.
Sospinti dalla voglia di provare la “powder” americana, io e Sara, con la partecipazione straordinaria di Michael, abbiamo raggiunto il punto più vicino a Boise dove poter fare scialpinismo: il passo di Mores creek. Questo punto dell Highway 21, che congiunge Boise a Stanley, raggiunge quota 1860m (ma sarebbe meglio dire 6120 feet) ed è il punto di partenza per diversi itinerari scialpinistici che hanno come meta le sommità circostanti. Le più popolari di queste sono il Pilot peak e il Freeman peak che si raggiungono risalendo i pendii a ovest della 21.
Pilot peak salito in una giornata di sole magnifico ma molto fredda. Ad Idaho city il termometro faceva segnare -2°F (circa -19°C). Per la prima volta entravo in contatto con i temutissimi “sottozero” americani. Per fortuna però salendo di quota la temperatura si è alzata un po’, grazie al fenomeno dell’inversione termica, evitandoci così i geloni a mani e piedi. L’itinerario, che pure offre scenari mozzafiato, non è l’ideale dal punto scialpinistico a causa della notevole quantità di pini Ponderosa (pini alti e slanciati, tipici della zona) e della presenza di qualche saliscendi che costringe, in discesa, ad una discreta quantità di ravano. Le poco romantiche antennone della vetta non ci hanno impedito però di godere dello splendido panorama che si estende sulle selvagge montane dell’Idaho. Discesa su neve freschissima e abbondante e soffice, in perfetto stile “powder”.
Freeman peak, anzi “bogus” Freeman peak, affrontato in una giornataccia di nuvole basse che hanno reso problematico l’orientamento. La quantità di neve era talmente abbondante che siamo stati costretti ad aggirare la solita linea di salita a causa del muro di neve che si era formato a bordo strada. Seguiamo una delle tante creste che disegnano l’orografia delle montagne dell’Idaho e, seguendo la traccia raccolta a suo tempo dal Conca, arriviamo all’anticima del Freeman (da qui alla vetta un saliscendi poco godibile). In discesa ci accodiamo ad un gruppo di ragazzi americani che ci conducono su una dorsale esterna che ci permette di aggiungere la strada un chilometro abbondante da dove abbiamo lasciato la macchina!! E questo seppure avessimo una traccia da seguire… che somari! In compenso la discesa, più sciabile del Pilot, ci ha regalato una qualità di neve mai provata, leggerezza e consistenza simili a zucchero.
Come primo approccio allo scialpinismo in Idaho tutto sommato non male, ma… a questo punto le aspettative sono alte!
Una relazione dettagliata della salita è disponibile a questo Link
neve ultra soffic ok ok…..ma…che si dice del servizio frullini da quelle parti? 🙂 🙂 🙂 🙂 🙂
niente frullini. se ti perdi diventi cibo per leoni di montagna o orsi
Bella neve!!!! Ma Sara ha degli nuovi…. Sbaglio???
Sembran belli
Yes! K2 Empress woman… credo! Ci va un po’ ovunque, ma si trova bene. L’unica fregatura e’ il costo degli attacchi qui in Us: troppo cari!