Urlo di Munch

Vallone di Bourcet (Val Chisone) – Parete della Vecchia (1100m)

F. Michelin, F. Martinelli (2012)

Parete Est, 210m, 9 tiri, TD (6a/A0)

Via sportiva su gneiss piuttosto atletica per il grado, ben attrezzata a spit e con catene alle soste che si innesta sulla precedente via Sussurri e Grida, sempre opera dello stesso apritore. Fiorenzo Michelin è infatti l’instancabile scopritore e valorizzatore di tante pareti del Piemonte occidentale: una vera benedizione per gli arrampicatori così come una maledizione per chi ha ambizioni di apritore di nuovi itinerari. Difficile trovare spazio per nuove vie dove il Fiorenzo ha messo le mani!

La difficoltà in pura arrampicata libera è data 6c+ (quarto tiro).

 

icona    ACCESSO

Da Pinerolo (TO) risalire la Val Chisone fino a Roreto lungo la SP23. Quasi al termine dell’abitato, poco prima che la strada pieghi leggermente a sinistra, infilarsi nella Via dei Romani, in realtà più simile a uno stretto vicolo che si apre tra due abitazioni a sinistra della SP23 (segnavia del sentiero GTA – Grande Traversata delle Alpi – dipinto sul muro). Superato il ponte sul Chisone a destra si apre il parcheggio all’inizio della carreggiabile che risale il vallone di Bourcet.

A piedi per tale strada in 10min si raggiungono delle placche che partono proprio dal bordo strada (varie vie con targhetta con nome alla base). Poco oltre si doppia lo Spigolo Grigio (grande classica del Bourcet che parte 20m sopra a destra della strada). La Parete della Vecchia è ora ben visibile, gialla e aggettante, in alto a sinistra dello spigolo menzionato. Meno di 100m più avanti, in corrispondenza di un grosso masso (freccia rossa e segni azzurri) parte una traccia a destra che risale la pietraia fin sotto la parete. Verso sinistra si trova l’attacco ben riconoscibile da lontano, essendo l’unica linea pulita dal muschio che ricopre i primi 20m di tutta la parete (targhetta “Sussurri e grida” alla base, 20÷30min dal parcheggio).

icona    ATTREZZATURA

Via sportiva ben attrezzata anche se con materiale un po’ datato nei primi quattro tiri. Sufficienti una dozzina di rinvii e cordini per allungarli. Un friend medio può aiutare all’inizio del camino del sesto tiro. Se non avete velleità di liberare tutti i passaggi, una staffa sarà di deciso aiuto per risparmiare energie.

Le soste hanno due spit e catena (o cordone) ma sono generalmente scomode. I tiri sono tutti di circa 25m e questo permette la furbata di arrampicare solo con una mezza corda legata doppia: meno corda da recuperare e manovre più rapide. Un’eventuale ritirata in doppia non verrebbe comunque preclusa.

icona   DISCESA

Dall’albero dell’ultima sosta salire nel bosco verso destra per circa 15m fino a incontrare una traccia che scende verso destra (faccia a monte). Percorrerla seguendo gli ometti e i numerosi segni di vernice azzurra. Il sentiero percorre le pareti sul bordo superiore con qualche tratto esposto (attenzione a non smuovere sassi) e diversi tratti attrezzati che permettono di scendere velocemente per risalti e canalini fino a raggiungere la strada di fondovalle in meno di 30 minuti (difficoltà EEA, meglio rimanere imbragati per assicurarsi alle catene). La discesa in doppia non è certo consigliabile se non come ritirata dalla via. Rinviare gli spit del quinto tiro per facilitare il raggiungimento della sosta n.4.

icona   VIA

Vedere lo schizzo e le seguenti note.

La via inizia in corrispondenza della targhetta di Sussurri e Grida, di cui ha in comune i primi quattro tiri. Impossibile sbagliare, il muschio impedirebbe di arrampicare fuori dalla linea attrezzata del primo tiro.

Tiro 1: muro tecnico con fessurine, 6a.

Tiro 2: superare verso destra la grossa lama strapiombante, incontrando subito l’indicazione per la via Urlo della Vecchia. Evitarla e piegare verso sx per muretti, 5c.

Tiro 3: spostarsi a sinistra e poi dritti per fessura al cui termine si gira a sinistra sotto la sosta, 5c.

Tiro 4: traversare a sinistra e per piccoli strapiombi fin sotto una placca liscia. Aggirare a sinistra lo strapiombo sotto la placca, raggiungere poi la radice dei marcati strapiombi sovrastanti che si aggirano a destra fino alla sosta, 6a/A0 (dritto sopra la sosta prosegue Sussurri e Grida, nel diedrino con prese scavate, sigh).

Tiro 5: a sinistra per diedri e fessure, 5c.

Tiro 6: dritti sopra la sosta fino a uno strapiombo sotto il quale si traversa a destra alla sosta sotto il camino, 5b.

Tiro 7: nel camino (utile un friend medio per togliersi dall’imbarazzo di una tecnica d’incastro approssimativa) poi per buone prese si esce a sinistra e per fessure alla sosta (molto comoda, finalmente) con arrampicata molto elegante, 6a.

Tiro 8: traversare verso sinistra l’ampia cengia, superare un primo risalto e poi lo strapiombo decisamente aggettante ma ben appigliato, poi dritti alla sosta, 6a.

Tiro 9: per la facile placca, rimontare un blocco, spostarsi a destra e saltare sopra l’ultimo ripiano con movimento facile solo all’apparenza, sosta su albero poco sopra, 5c

 

Nota: la relazione è riferita a una ripetizione del Settembre 2017. A cura di Robi

Schizzo Urlo di Munch