Val Bregaglia – Bio pfeiler (2843)
F. Giacomelli e A. Greco (1985)
Sud-Ovest, 190m, 5 tiri, TD+ (6a obbl.)
Granito doc dal colore giallo e rossastro, nulla da invidiare alle roccia del Bianco. Seppur breve è una linea aperta “clean” poi attrezzata con rari spit ove non ci si può proteggere altrimenti; attualmente la più difficile sul Bio Pfeiler.
E’ stata risistemata sostituendo i vecchi spit con nuovi fix, solo per indicare la direzione, e l’aggiunta di nuovi fix alle soste, in genere 1 fix con maillon rapide a fianco dei vecchi spit o ai chiodi di fermata.
ACCESSO
Da Pranzaira (CH) con la nuova funivia EWZ che sale alla diga dell’Albigna (22 CHF oppure 22 € andata/ritorno; ultima corsa in discesa alle 16:45 ma in estate il grande affollamento può creare lunghe code in attesa alla stazione superiore ben oltre l’orario di fermata).
Salire alla diga e attraversarla seguendo il sentiero in direzione della Capanna Albigna (30 minuti). Dal retro del rifugio il sentiero si divide in un trivio: a sinistra verso il passo Casnile e piz Dal Pal, in mezzo verso il Bio Pfeiler, a destra in orizzontale verso il vallone morenico che scende dalla punta Albigna. Preso il sentiero di mezzo che prosegue in leggera salita a mezzacosta, dopo circa mezz’ora di cammino piegare a destra verso il Bio Pfeiler seguendo i numerosi ometti che consentono di attraversare la pietraia con grossi blocchi.
Dal rifugio, sullo sfondo il profilo inclinato del Bio pfeiler
ATTREZZATURA
Via pressochè da proteggere integralmente, quasi ovunque ci si protegge bene con stopper e friends (cams #0.3 – 2 BD, eventualmente doppie le misure #0.3 e #0.4). Le soste non sono attrezzate per le calate in corda doppia.
10 rinvii. Mezze corde non indispensabili ma utili per sfalsare le protezioni e ridurre gli attriti essendo tiri piuttosto lunghi.
DISCESA
A piedi dalla cima in circa 15 minuti fino alla base.
Dall’ultima sosta da attrezzare sulla cima traversare circa 20m passando sul versante Nord-Ovest (detritico ma si cammina agevolmente) fino ad uno stretto intaglio con ometto che si affaccia sul versante Sud dove si nota un ampio colatoio detritico a ridosso della parete che termina diventando un evidente traccia di cammino; dall’intaglio abbassarsi una cinquantina di metri nel colatoio (viso a valle, attenzione a smuovere sassi anche grossi) prima con facile arrampicata poi su terreno detritico e rocce rotte. Guadagnare il sentiero che da fine colatoio riporta alla base del Bio Pfeiler.
VIA
Vedere il disegno e le seguenti note (schizzo approssimativo).
Attaccare a destra della placca su vago spigolo (scritta in vernice rossa alla base).
1° tiro: Superare a destra la placca e poi diedrino con fessura (1 fix), un tratto più facile porta sotto due blocchi strapiombanti che si superano sulla sinistra arrivando alla base di due rampe inclinate, delle quali quella a destra è più ampia e forma un basso diedro obliquo (qui si trova una sosta con 1 fix e 2 chiodi, consigliabile proseguire). Arrampicare il diedro obliquo per quasi tutta la sua lunghezza (1 fix), e giunti a ridosso di un grosso strapiombo squadrato (lato sinistro) inciso da due fessure scavalcare il diedro a sx facendo sosta (appesi) alla base dello strapiombo (1 fix + 1 ch., 55m, 6A+).
VARIANTE: arrivati al primo fix a circa 3 metri da terra attraversare decisamente la placca verso sx e salendo sotto un marcato tettino fessurato (BD #2 e #0.75) superarlo con facile incastro di mano nella fessura di dx, poi in obliquo su facile rampa verso sx ad uno spuntone (vecchi cordini) alla base di un bel diedro a lame (un poco incrostato di lichene ma non fastidioso). Salirlo per intero uscendo poi alla sua dx (BD #0.3, #0.4 e #0.5). Arrivati alla stretta cengia erbosa a ridosso di una rampa inclinata bordata alla sua sx da un muro giallorosso fessurato, traversare decisamente a dx alcuni metri ad una sosta con 1 fix e 2 chiodi (fin qui 6A max, consigliabile proseguire il tiro).
Seguire il diedro obliquo alla destra della sosta per quasi tutta la sua lunghezza (1 fix), e giunti a ridosso di un grosso strapiombo squadrato (lato sinistro) inciso da due fessure scavalcare il diedro a sx facendo sosta (appesi) alla base dello strapiombo (1 fix + 1 ch., 55m, 6A+).
2° tiro: Superare direttamente lo strapiombo con arrampicata fisica e sostenuta sfruttando le belle fessure sopra la sosta (1 fix) prima verticali poi più abbattute (bellissimi incastri di mani e piedi) fino a diventare diedro superficiale (BD #0.4, #0.5, #1 e #2). Un tratto delicato in placca sulla faccia destra del diedro (1 fix) poi ancora un corto diedro fessurato fino alla sosta S2 su piccolo terrazzino sotto un blocco (1 fix + 2 vecchi spit, 30m, 6B+)
3° tiro: Dalla sosta salire a sx sotto al blocco (1 fix) e bordarlo verso sx (1 ch.) prendendo una netta e breve fessura che si arrampica per intero uscendo al suo termine verso sx (qui si incontra la sosta nuova S3bis della via “Diedro dimenticato”). Proseguire verso destra su placca più abbattuta ma fessurata fino ad un ampio gradino dove si trova la sosta S3 (20m, 6B).
E’ possibile spezzare questo tiro in due brevi tratti: da S2 aggirato il blocco a sinistra e superata la fessura, terminare facendo sosta sui due fix del “Diedro dimenticato” (10 m, S3bis). Da questa, in obliquo verso destra su placca più abbattuta fino al gradino dove è collocata la S3.
4° tiro: Salire la bella fessura di dita sopra la sosta giungendo di fronte ad una placca gialla rossastra tondeggiante incisa da una fessura. Superarla con splendida dülfer, continuare poi prima a dx e infine scavalcare lo spigolo verso sx alla sosta S4 in comune con la “Classica” (2 fix, 40 m, 6C).
VARIANTE “DIEDRO DIMENTICATO”: dalla S3bis superare il muretto sopra lo sosta a sx (2 fix) cui segue un breve risalto che termina sotto un muro inciso da una netta e stretta fessura che sale in obliquo verso dx, bordato da una stretta e ripida rampa. Afferrare la fessura in dülfer e procedere faticosamente sfruttando lo stretto spazio per i piedi concesso dalla rampa (4 fix). Al suo termine superare direttamente il bordo dello spigolo in obliquo a sx e facilmente ad una sosta (2 fix, fin qui 6B+, consigliabile proseguire il tiro).
Seguire per larghe e nette fessure di ogni misura fin sotto il grande tetto che si supera facilmente verso destra e poi alla sosta in comune con la via “Classica” (2 fix, 50 m).
5° tiro: Per fessura sulla dx fino ad un primo tetto che si aggira verso sx, quindi ad un secondo tetto che si supera con passaggio atletico e infine proseguendo fino in cima (50 m, 6B).
VARIANTE “VIA CLASSICA”: dalla sosta S4 traversare verso sx e superare un muretto inciso da fessura (1 fix) e infine per altri facili muretti e fessure fino a raggiungere la sosta sulla cresta (2 fix 45m, 5c).
Dalla sosta S5, un ultimo semplice tiro di corda verso destra seguendo prima il filo della cresta poi spostandosi sul versante Sud e facendo sosta al termine delle difficoltà attrezzando su spuntone e fessure.
Nota: la relazione è riferita a una ripetizione di Agosto 2020.