Val di Mello – Scoglio della Metamorfosi (1700m)
A. Boscacci, M. Ghezzi, G. Milani (1978)
Parete Sud, 345m, 8 tiri, TD (VII, obbl. VI+/A0)
Lo Scoglio della Metamorfosi, imponente struttura posta sopra Le Dimore degli Dei su cui sale Kundalini, ospita due delle più belle e importanti vie della Val di Mello: Polimagò e Luna Nascente. Luna è una via alpinistica che richiede decisione (per l’arrampicata abbastanza fisica, tipica delle fessure granitiche verticali) e una buona esperienza nell’uso delle protezioni veloci, dato che buona parte della via è da attrezzare.
ACCESSO
Dal parcheggio all’ingresso della Valle si percorre il fondo valle fino al Bidè della Contessa, un’ampia ansa del torrente con evidente e grosso masso usato come trampolino da tuffatori dilettanti. Da qui si seguono le tracce che salgono verso sinistra nel bosco fitto, passando sotto la cascata del Qualido: risalendo boschetti e salti di roccia per arditi camminamenti usati nel passato dai pastori Melat, si giunge alla base dello Scoglio (1 ÷ 1.5 ore). L’attacco è nella parte destra della struttura, sotto l’evidente tetto del secondo tiro.
ATTREZZATURA
Via attrezzata parzialmente con chiodi. Alcune soste sono da rinforzare. I tiri sono quasi completamente da proteggere. Portare dadi e soprattutto friend di tutte le dimensioni: in particolare il tiro dell’Occhio di Falco (5° tiro) richiede una misura opportuna (almeno Camalot#4) per proteggere la fessura che porta alla sosta, altrimenti… run-out! In questo tiro il primo di cordata deve evitare di proteggersi subito dopo la traversata a corda per non mettere in difficoltà il secondo nel traverso stesso.
DISCESA
Dalla cengia di uscita della via si risale per 5÷10min, fino a raggiungere una bella radura proprio in cima allo Scoglio. A destra, segnalato da una grossa pietra posta come riferimento, scende il sentiero che con alcuni passaggi esposti riporta all’attacco della via (30min dalla sosta finale).
VIA
Vedere lo schizzo e le seguenti note.
1° tiro: salire facilmente verso un muretto solcato da una fessura obliqua dove si trovano a breve distanza tra loro un vecchio chiodo e un nut incastrato. Azzerando il passo si raggiunge un pulpito e da qui per un facile caminetto fino alla sosta, comoda ma non ampia. VI/A0, 1 passo. In libera e’ un VII.
2° tiro: Tiro chiave della via. Spostarsi a sinistra alla base di un camino. Non salire in verticale, ma obliquare a destra seguendo una fessura, netta in principio poi sempre meno. Dopo aver rinviato un primo chiodo, e’ possibile proteggersi (Cam#0.3-0.4) e azzerare il passo. Superato questo punto la fessura torna ad allargarsi ed e’ possibile trovare qualche buon piede. Terminato il tetto salire verticalmente fessura (noi abbiamo saltato la scomoda sosta) fino al suo termine, obliquare a destra fino a raggiungere una sosta a chiodi posta su un comodo terrazzino. PS: se si uniscono i due tiri occorre allungare opportunamente le protezioni!. VI+/A0, In libera VII abbondante.
3° tiro: Sopra la sosta sono visibili due nette fessure che corrono parallele. Entrambe sono scalabili: noi abbiamo percorso il diedro-fessura piu’ a destra. Al termine del diedro vincere uno strapiombino (passo delicato) proteggibile con un friend medio e percorrere la fessura sino alla sosta PS: a destra e’ visibile un’altra sosta da ignorare. V+, 1 passo di VI
4° tiro: Aggirare a destra il tettino sopra la sosta e proseguire lungo la fessura sino alla sosta successiva. V+, VI
5° tiro: Salire la sovrastante fessura che diventa camino fino a che non e’ possibile traversare a sinistra e raggiungere uno spuntone con cordini. Da qui scendere per qualche metro grazie ad una lama (o farsi calare dal proprio compagno) fino ad una sottile cengetta che permette di traversare qualche passo a sinistra, da cui parte la meravigliosa lama staccata che conduce sino alla sosta. Questo ultimo tratto e’ proteggibile solo un friend grossi (minimo Cam#4). PS: la sosta e’ abbastanza scomoda e i chiodi malfermi: da integrare a friend! V+, VI (se si disarrampica), V
6° tiro: Risalire la fessura, via via piu’ stretta (utili nut/friend piccoli), sino alla sosta su tre chiodi in corrispondenza di alcuni arbusti. V, IV+
7° tiro: Sfruttando una evidente vena di quarzo, traversare a sinistra sino a raggiungere una cengia (abbassandosi un paio di passi) in corrispondenza di una stretta fessura, dove si sosta. Anche se non difficoltoso dal punto di vista tecnico, il tiro e’ molto lungo e praticamente improteggibile, tranne in un punto a meta’ lunghezza (friend piccoli). Altre relazioni indicano un chiodo da rinforzare. Noi non abbiamo trovato nulla, ma e’ possibile attrezzare una sosta su friend medi. III
8° tiro: seguire la fessura obliqua sino al chiodo. Dopo aver rinviato risalire la placca verso sinistra (passo iniziale delicato) che diviene via via piu’ appoggiata sino al suo termine, in corrispondenza del bosco. Tiro molto lungo, dalla fessura fino a un chiodo appena prima del bosco non e’ proteggibile . Sosta su albero. IV, V, III
Nota: la relazione è riferita a una ripetizione del Maggio 2013. A cura di Mazzo e Robi