Al termine della val Bodengo, la “Ragnatela” è il settore di parete sul Precipizio di Strem (Gogna in “Mesolcina-Spluga” edizione CAI-TCI lo indica col toponimo ‘Cantone di Strem’) posto a destra della scenografica cascata che si forma cadendo dall’avvallamento sommitale. Prima della risistemazione le poche vie esistenti sull’impressionante parete che domina l’alpe Corte Terza contavano pochissime ripetizioni; la via che abbiamo fatto è una di queste, in origine chiamata “Galassia in movimento” sono ancora visibili qua e là vecchi chiodi, spit rock arruginiti e blocchetti incastrati con cavo spezzato.
La Ragnatela – Precipizio di Strem (1400m)
Cogliati-Maj-Noè-Barbati (anni ’90), richiodata e raddrizzata nel 2001 da Lisignoli, Zani e Mazza
Tralasciando il nostro grossolano errore nel non aver controllato con attenzione lo sviluppo complessivo, e aver poi perseverato con caparbia determinazione in una discesa rocambolesca benchè evidente che la relazione in nostro possesso fosse datata, abbiamo scoperto un gioiello di salita regalato in una giornata magicamente fresca nonostante fosse già giugno avanzato. La linea corre a fianco della cascata (quasi inesistente in questo periodo) su una roccia multicolore e cesellata in una maniera che muta dal pazzesco al commovente, lasciando allo scalatore l’ebbrezza di scegliere il gesto che più gli aggrada con movimenti sempre tecnici e ben ponderati: il gioco d’azzardo specie sui tiri ”più facili” potrebbe costare grossi spaventi.
In discesa una ravanata memorabile. Già detto che la nostra relazione era parecchio imprecisa, al ritorno siamo stati poi avvisati che spesso accade di scalatori che perdendo la traccia di rientro si trovano a far zig-zag su bosco o prato molto ripidi.
La discesa corretta è certamente quella indicata nell’accurata relazione sul sito SEM (CAI SEM – Relazioni), purtroppo l’abbiamo scoperta solo ritornati a casa. A puro titolo di cronaca, grazie alla nostra imprecisa relazione noi abbiamo probabilmente trovato e rinverdito una vecchissima calata ormai in disuso (tanto che era stata nascosta con sassi), che porta direttamente nel canale e da qui prosegue sulla sponda opposta andando a intuito su erba ripida e bosco infernale. In caso la trovaste anche voi: NON CALARSI NEL CANALE! piuttosto battetevi sulle balle fino a quando rintoccano a vespro…
Info: corde da 60m indispensabili, dadi inutili, possibilità di piazzare buoni friends nelle (rare) fessure sono scarsissime: noi abbiamo trovato utilissimi invece un paio di misure ibride alien/ totemcam nei buchi, anche i tricams farebbero un buon servizio.
Altro: da S1 di “Il senso di Smilla per la neve” dopo alcuni metri in verticale è meglio tenere più a sinistra; da S2 dritti, si passa poi vicino a un gruppo di alberi e si prosegue scavalcando un gradone di roccia nera (fix brunito); da S3 puntare su facile placca al nuovo fix alcuni metri in alto a sx; da qui si arriva in leggera diagonale restando pochi metri al di sotto del secondo fix fisibile (se usato è da rinviare molto lungo) poi non salire contro la parete ma abbassarsi alcuni metri continuando a traversare a sinistra su erba puntanto al costolone roccioso dove si trova la sosta (circa 60m, 1 fix + spuntone con vecchio cordone).
Inutile dire che in caso di pioggia tutto l’ambiente partendo dalle placche basali, ai traversi esposti su erba e per finire alle corde fisse su terreno ripido, possono contribuire a trasformare la giornata in tutt’un altro racconto stile H. P. Lovecraft.