Passi e Pensieri

Dawn at the camp

Questa volta non mi sono fatto fregare dalle strade chiuse, anche grazie al fatto che la rete internet viene usata in modo efficace dalle agenzie americane per comunicare con gli utenti. Il piano iniziale di investire il tradizionale weekend lungo del Memorial Day (fine maggio) per l’alpinismo è quindi tramontato un paio di settimane prima. D’altra parte la motivazione a scalare con gli sci uno dei magnifici vulcani che disegnano il Cascade Range è rimasta intatta, ragion per cui un paio di settimane dopo, mi sono ritrovato in macchina con Sara (convinta non so come) in direzione Bend, Oregon sulla US-20 attraverso l’high desert dell’Oregon centrale.

L’anno 2017 è stato un anno di grazia dal punto di vista nivologico, almeno nel NorthWest. I bollettini hanno fatto registrare precipitazioni nevose con non si vedevano da decenni, il che ha permesso di protrarre la stagione sciistica fino a giugno inoltrato e mi ha permesso di realizzare la salita dell’ultima spiaggia il 10. Tra le molteplici possibilità disponibili nella zona di Bend, la più popolare è sicuramente la salita alla vetta del South Sister, la più meridionale delle tre cime che costituiscono il gruppo delle Three Sisters, protagoniste assolute dell’omonima wilderness area.

Sebbene la salita opponga un dislivello assolutamente ragionevole (∼1500m), la lunghezza del percorso di quasi 18 Km a/r, richiede un certo tempo per essere colmata, e certamente senza il weekend lungo a disposizione diventa ancora più complicato. Ho deciso quindi di portare una tendina e dividere l’itinerario in due, aggiungendo un pernottamento al fresco e rinunciando alle vivaci comodità della vicina Bend.

Partenza in un caldo (nonostante l’altitudine) e affollato (nonostante l’isolamento) sabato pomeriggio dal magnifico Devil’s lake e poi su per il sentiero molto battuto anche d’estate fino a raggiungere il plateau del Moraine lake, un vasto pianoro che divide in due la salita. Le temperature dell’ultimo paio di settimane hanno decisamente lavorato la neve rendendola “patchy” e “mashy” (si imparano un sacco di parole nuove andando in giro con gli sci) e costringendomi a portare a spalla gli sci per un buon venti minuti, ma della quantità/qualità della neve non ci si è proprio potuti lamentare.

Una volta giunto alla meta intermedia ho montato la mia tendina, scavandomi una nicchia nella neve, e ho preparato la mia cena di zuppa in busta bollita nella neve. Alle ore 8pm ero pronto per la nanna, peccato che di questa stagione c’è luce fino alle 10:30. E così ho speso del tempo in solitudine, come non mi capitava da tempo senza poter fare altro che pensare.

E così ho pensato a mia moglie Sara, rimasta a Bend a causa dello stato di gravidanza avanzata: sono sicuro che questo tipo di avventura le sarebbe piaciuto molto, e forse le è pesato non essere qui con me. Ho pensato a mia figlia che sta per nascere, e alla speranza di poter un giorno condividere con lei momenti come questi. Ho pensato che la tecnologia è veramente utile in questi casi: non so come me la sarei cavata senza un GPS tracker. Ho anche notato che il cellulare prendeva ottimamente, meglio che in certe aree nei dintorni di Boise, e ho pensato che in fondo mi trovavo in un area di “wilderness relativa”. Certo, di fronte ad un leone di montagna il cellulare serve a poco, ma in qualche modo ti fa sentire un po’ meglio assicurato. Ho contemplato la bellezza che mi circondava e pensato che è una fortuna aver avuto la possibilità di ammirarla. Ho pensato alla salita del giorno dopo, con un filo di ansia, a causa dello scarso allenamento. Ad un certo punto, sentendo un po’ di puzza di bruciato provenire dal mio cervello, ho capito che era ora di ritirarsi nel bozzolo.

Il giorno dopo, in una bellissima giornata di sole e non senza fatica ho iniziato a risalire in magnifici pendii di della South Sister, fino alla cima, dalla quale è possibile ammirare le vicine vette del Cascade Range: Mid e North Sister, Mount Bachelor, Broken Top, Mount Jefferson, ed altre più in lontananza. Naturalmente vista la popolarità dell’itinerario, ho avuto il piacere di conoscere altri scialpinisti, con un paio dei quali ho condiviso la discesa fino al mio campo. A proposito, discesa veramente divertente, su pendii ideali e senza necessità di ravano, se non in un paio di occasioni.

Ritorno a l Devil’s Lake verso mezzogiorno, con Sara ad attendermi per tornare a Bend per un breve pranzo, e poi spararsi le 5 ore di viaggio di ritorno a Boise. E io che mi lamentavo della Val d’Aosta…

Una relazione dettagliata della salita è disponibile a questo Link

Approaching Cascade range from US-20

Sulla US-20 verso Bend. I vulcani del Cascade range interrompono la monotonia dell’orizzonte all’imporvviso

Approaching Trailhead on Cascade Lakes Hwy

Sulla Cascade Lake Scenic Byway verso il Devil’s Lake

Ready to start

Al trailhead, ponto a partire. E’ pur sempre il 10 giugno e il primo tratto andrà percorso sci in spalla…

Dinner in the wilderness

Cena gourmet al campo…

Real italian dinner

…con ribollita toscana in busta direttamente dal Gigante di Villasanta.

Broken Top at sunset

Broken Top al tramonto. Una delle molteplici possibilità di salita nell’area di Bend

A room with view

Camera con vista nella Three Sisters Wilderness

Dawn at the camp

Alba sul campo attrezzato nell’ampio altipiano del Moraine Lake

South Sister here I come!

La South Sister vista dal plateau del Moraine Lake. A questo punto il meno è fatto

Slopes

Lungo i pendii non ripidi ma si più duri dal sole battente non sono solo

Last steps

Sul pianoro poco prima della vetta ormai in vista, spingendo gli ultimi passi

At the top

Finalmente in vetta…. ma si fa sempre più fatica!

Upper slopes

Discesa sui pendii superiori. Neve non immacolata, ma comunque buona considerando la stagione

High elevation Icebergs

Spettacolare vista sul sofferente ghiacciaio della South Sister

Mount Bachelor

In contemplazione del Mount Bachelor, con i miei due improvvisati compagni di discesa

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